Trasferimenti erariali: i ‘furbetti’ della Ragioneria generale dello Stato

Impazza in questi giorni su tutti i quotidiani una classifica dei trasferimenti erariali per Regione pro capite, diffusa (innocentemente?) dalla Ragioneria generale dello Stato dalla quale risulta che prima in classifica è la Provincia autonoma di Bolzano, seguono le altre regioni a statuto speciale, ultima delle quali la Sicilia, poi le regioni a statuto ordinario, dalle più piccole alle più grandi, con una leggerissima prevalenza del Mezzogiorno sul Nord, e a chiudere la Lombardia. Apriti cielo! I lombardi che pagano per tutta l’Italia!

Le Regioni a statuto speciale, tanto per cambiare, all’indice. Ma vediamo  quale è la verità: questa speciale classifica è semplicemente FALSA E TENDENZIOSA, volta proprio ad ottenere l’effetto mediatico desiderato, come spiega il leader di Siciliani Liberi, Massimo Costa:

“Sorvoliamo sul fatto che la stessa classifica tra le Regioni a statuto ordinario è esattamente inversamente proporzionale alla densità di popolazione e al reddito pro capite (ciò che è assolutamente fisiologico e normale in uno stato civile), e ci concentriamo sul fatto che il confronto tra le due classi di regioni si basa su dati del tutto eterogenei ed è quindi metodologicamente scorretto. Gravissimo che questa scorrettezza venga proprio dalla Ragioneria generale, che dovrebbe essere l’ufficio custode della veridicità dei conti pubblici. La Ragioneria, infatti, conta come “trasferimenti” i “tributi erariali devoluti”, cioè quelle tasse che le regioni autonome trattengono sul loro territorio per far fronte alle spese che lo Stato accolla loro e che invece sostiene direttamente nelle regioni a statuto ordinario”.

Lo Stato quindi, per mezzo della Ragioneria, fa “finta” di raccogliere quei tributi che non sono suoi e poi di distribuirli. Non sono quindi trasferimenti “da altre regioni”, a carico di tutta la collettività statale, come viene fatto passare nel messaggio, bensì tributi del tutto locali, nei quali lo Stato non c’entra proprio nulla.

Per farlo capire meglio è come se noi annettessimo l’Albania, sequestrassimo l’IRPEF degli albanesi, ne dessimo poi una parte al governo albanese (diventato Regione d’Italia) e dichiarassimo quella parte come “trasferimento statale dell’Italia verso l’Albania”.

Insomma un vero imbroglio degno della Repubblica di Pulcinella. Dato naturalmente come oro colato dal Corriere, dal Fatto Quotidiano e da chissà quanti altri quotidiani a tiratura nazionale. I conti tornano infatti se da questo dato sono depurati questi tributi “devoluti”. Si scopre, ad esempio, che la Sicilia precipita all’ultimo posto in graduatoria, con trasferimenti pro capite (VERI) pari a un quinto circa di quelli della Lombardia. Si scopre che il livello complessivo della spesa pubblica in Sicilia è il più basso d’Italia, a riprova che non siamo una “regione” italiana ma una colonia sottoposta al più brutale e selvaggio degli sfruttamenti.

Per Siciliani Liberi è ora di finirla con questa disinformazione a senso unico, disinformazione che ormai ha assunto i contorni di un vero e proprio linciaggio quotidiano. Se la Sicilia fosse veramente un peso per l’Italia, che ci diano l’indipendenza una buona volta. Che se ne vadano! E poi vediamo chi mantiene chi…

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