Sanità: Lo Stato italiano sta uccidendo i Siciliani – Ecco i numeri

La ridefinizione della struttura sanitaria regionale, telecomandata da Roma, ed eseguita prontamente da un governo regionale servo, sta facendo sollevare mezza Sicilia.

Ci è venuto un dubbio. Ma come mai tutti i giornali e telegiornali parlano solo di sprechi della sanità meridionale e siciliana e qui, per esperienza diretta, troviamo solo diritto alla salute negata ed ospedali chiusi?

 

Persino il siciliano medio si è convinto che, se qui non ci si può curare, la colpa sarà dei “politici che si mangiano i soldi”, ma i soldi ci sarebbero. Ed è convinto che lo Stato “fa tanto per noi” solo che noi “non sappiamo spendere bene”. Quante volte abbiamo sentito la storiella della siringa che in Calabria costa il doppio che in Lombardia. Una bugia detta sempre, sempre, sempre, diventa quasi per magia una verità.

E allora ci è venuta la curiosità di guardare i numeri, i crudi numeri che hanno la testa molto dura. Senza neanche molto sforzo, con gli ultimi dati ufficiali, di pochi anni fa, disponibili liberamente sul web. Dopo i recenti tagli la situazione non può che essere andata a peggiorare.

E abbiamo scoperto cosa? Quello che sapevamo. Che al Sud la sanità è un diritto negato. Che, a forza di piani di rientro, la sanità pubblica in Sicilia in particolare non esiste più, nemmeno quella privata convenzionata. Chi ha soldi si cura, chi non ha soldi muore. Sotto questo profilo già siamo indipendenti. Non c’è alcuna solidarietà “nazionale”. Anzi, peggio che indipendenti. Se fossimo indipendenti almeno potremmo curarci coi nostri soldi. Così nemmeno, perché li doniamo a Roma, come la più serva delle colonie e poi Roma ci indica come e quante strutture sanitarie dobbiamo chiudere ogni anno. Sì, chiudere, la parola “aprire” è uscita dal vocabolario della sanità coloniale siciliana.

Vediamo i numeri con i quali l’Italia letteralmente UCCIDE la Sicilia.

Intanto il grafico in apertura. E’ del 2011, cinque anni fa, quando stavamo ancora “meno peggio” che ora, ai tempi di Lombardo. E già allora la situazione era disastrosa. Chissà oggi. Dal grafico emerge che i Veneti, unici settentrionali, hanno ben diritto ad essere indipendentisti. Sono trattati peggio di tutti. Ma al terzultimo posto c’eravamo noi, i Siciliani. Quelli degli “sprechi e privileggi” con due “g”.

Ma vediamone altri:

 

 

Questo è tratto dal Sole-24 Ore di due anni dopo, nel 2013. La spesa pro-capite in due anni è scesa da 1.755 euro a 1.731. E siamo certi che dal 2013 al 2016 il trend non solo continua ad essere decrescente, ma la decrescita (“infelice”?) avrà certamente subito una forte accelerazione sotto la gestione Crocetta (ce lo dice l’esperienza comune, prima ancora dei dati, ancora non disponibili). Non sappiamo se al Veneto è toccata sorte simile. Se le nostre deduzioni sono fondate, oggi la Sicilia ha la spesa pro capite PIU’ BASSA D’ITALIA, quasi da genocidio programmato.

Ma continuiamo:

Dalla stessa pagina del Sole – 24 ore vediamo questo “trend” regionale della spesa sanitaria dal 2009 al 2013 (ultimo dato del grafico).

La Sicilia è data dalla linea verde chiaro poco sopra la Calabria. Non ci vuole molto a capire che la spesa sanitaria al centro-nord è stabile, mentre in tutto il mezzogiorno è decrescente e più si è poveri più si è puniti. Il genocidio di Calabria e Campania procede più speditamente che in Sicilia, perché lì non c’è alcuno statuto speciale, neanche azzoppato come il nostro, a proteggerli (a proposito chi era che voleva toglierlo perché i treni non arrivano in orario?).

Andiamo avanti. Questa che segue è la spesa sanitaria regionalizzata, questa volta trovata sino al 2014, dato tutto sommato recentissimo.

Questo dato testimonierebbe di una sostanziale stazionarietà al rialzo a prezzi nominali, che significa una stazionarietà al ribasso a prezzi reali, e quindi – a parte il divario strutturale già esistente – il lento peggioramento della spesa pro capite è dato dall’aumento (lento, ma ancora esistente) della popolazione, senza contare l’invecchiamento della stessa. Non c’è la “picchiata” degli ultimi 2 anni. Ma non è questo il punto.

Il dato interessante di questa tabella è un altro. La Sicilia parrebbe avere 8 miliardi e mezzo di spesa sanitaria corrente. Per gli accordi stato Regione, in teoria il 49 % di questa spesa dovrebbe essere a carico della Sicilia (nostra IRPEF, IRES, IVA,… per i più distratti), il 51 % a carico dello Stato. Ci risulta, dati rendiconto Regione, che lo Stato non trasferisce a tale titolo più di 2 miliardi l’anno. A occhio e croce il 51 % di 8,5 fa un po’ di più d 2. Stato truffaldino, che – in barba ad accordi presi – trattiene illegittimamente circa 2 miliardi e mezzo l’anno di spesa sanitaria ai danni della nostra salute, ma che, per bocca della Lorenzin, marionetta i cui fili sono tirati molto più in alto, ci fa chiudere l’ospedale di Cefalù, tanto per dirne una.

Ma questi dati, di fonte ministeriale, ci sembrano ancora più attendibili dei precedenti. Per questo li rapportiamo ai dati ISTAT sulla popolazione regionale all’1 gennaio 2014 per scoprire una classifica… aggiornata. Fatta alla buona con un foglio excel, ma esatta. In euro/mgilaia.

SENZA PAROLE! Abbiamo sorpassato la Calabria scendendo al penultimo posto, e ora insidiamo l’ultimo posto alla disgraziatissima Campania! Dopo gli ultimissimi tagli di Crocetta (questi sono dati del 2014) siamo quasi certi di avere vinto questo triste campionato.

Amici Siciliani, visto che i rappresentanti in Sicilia dei partiti nazionali, di fronte a questo genocidio fanno le belle statuine, diffondete questi numeri, e sbatteteli in faccia a siti e giornali antisiciliani del Centro-Nord. Intanto.

E poi conservateli per sfatare i luoghi comuni quando serve. Sappiate che la Sicilia, da sola, da Stato indipendente, ha le disponibilità per curare e assistere i propri cittadini.

E che invece, da colonia italiana, ci stiamo facendo ammazzare tutti, a uno a uno. Perché togliere la sanità pubblica senza che ci siano condizioni di mercato per l’accesso alle cure private, equivale sostanzialmente a questo.

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