Grillo

Lettera aperta a Beppe Grillo

GrilloGent. Beppe Grillo,

Le scrivo un commento serio, certo che Lei lo leggerà, o che qualcuno glielo segnalerà.

Non si offenda se le dico che molto spesso Lei è migliore di chi le viene dietro, ed è proprio per questo che a Lei, come leader, mi rivolgo.

Io non sono un commentatore isolato, rappresento gli indipendentisti siciliani, nei cui confronti penso dovrebbe avere molto rispetto. Le voglio sottolineare che questa legge elettorale non solo è gravemente viziata di incostituzionalità per molti altri motivi, ma per un motivo in particolare che avete trascurato, e che invece è gravissimo. Lo sbarramento nazionale (alla tedesca) in Germania non toglie che i partiti fortemente concentrati territorialmente, anche se sotto il 5 %, non possano avere diritto di tribuna (e non solo se di Bolzano o Aosta). In Germania chi vince in tre collegi è come se avesse superato il 5 %. E chi vince in 1 o 2 collegi, è sotto lo sbarramento (quindi non partecipa alla ripartizione del proporzionale) ma quell’1 o 2 che ha vinto nel maggioritario non glielo toglie nessuno.

Così facendo invece, succede che un partito solo veneto, o solo sardo, o solo siciliano, per prendere il 5 % “su base nazionale”, deve (per esempio in Sicilia) prendere il 60 %…. Questo equivale ad averlo messo AL BANDO, FUORI LEGGE. Vi rendete conto della gravità morale, prima ancora che costituzionale, della cosa?

Lei dirà, “ma siete l’1 % in Sicilia” che volete? Ma quanto siamo non importa, se siamo l’1 % (che poi è così perché tutta l’informazione siciliana è asservita al colonialismo italiano, non abbiamo mezzi, né TV; ma diciamo che è un problema nostro, siamo in crescita) è giusto che non abbiamo rappresentanza. Ma si immagini se prendiamo il 45 % in Sicilia alle elezioni politiche. Tutti i partiti italiani hanno i loro deputati, ma siccome il 45 % dei Siciliani equivale al 3,9 degli italiani NISBA. La metà dei Siciliani è stata privata del diritto di voto. Le sembra una cosa equa? Le sembra morale? Le sembra democratico? C’entra qualcosa con la “governabilità”, o cose del genere?

Certo voi potreste dire “me ne frego”, problemi vostri. Ma questo atteggiamento “dannunziano” non vi farebbe onore. Un conto è “pensionare” un partitino come quello di Alfano (una prece), un conto è negare anche a centinaia di migliaia di persone che non si rivedono in un partito nazionale “diritto di cittadinanza”. Cosa dovremmo fare l’indomani per fare sentire la nostra voce? Mettere le bombe sui tralicci della luce? Assaltare le caserme dei carabinieri? Noi siamo indipendentisti pacifici e democratici. Ci state togliendo il diritto di voto. E questo potrà solo portare sciagure. Siete ancora in tempo per riparare. E questo per quanto riguarda la Camera.

Per il Senato è ancora più grave. Perché l’art. 57 della Costituzione, proprio per differenziarlo dalla Camera (altrimenti che è? un doppione?) ha stabilito che deve essere eletto “su base regionale”, è cioè espressione dei territori. Ora, abbiamo fatto insieme una campagna referendaria per difendere la Costituzione dal colpo di stato di Renzi, e l’abbiamo vinta pure. Abbiamo salvato il Senato e ora i suoi lo affondano? Dove non è arrivato Renzi, arriva una faccia di <biip> come Fiano a toglierlo? Il Senato è eletto SU BASE REGIONALE! E come calcolate voi lo sbarramento del 5 %? Naturalmente “su base di una cifra elettorale NAZIONALE”.

Non si sente un po’ la coscienza sporca? Questa scelta sta aprendo in Sicilia un fossato incolmabile tra il 5 Stelle e gli indipendentisti, che fino ad ora si sono sempre rispettati reciprocamente. Spero Lei possa o voglia intervenire.

Se vuole rispondermi, sono il Presidente di “Siciliani Liberi”. E facilmente troverà tutti i nostri indirizzi.

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