Human trafficking immigration

I migranti e Siciliani Liberi

Human trafficking immigrationL’incalzare delle notizie sugli sbarchi ha determinato una domanda, interna ed esterna al Movimento, di chiarezza sulla nostra posizione in materia.
Noi non abbiamo posto la questione migratoria al primo posto del nostro programma né ne abbiamo fatto uno strumento di battaglia politica perché il problema principale della Sicilia è oggi – a nostro avviso – quello dell’eccessiva e-migrazionedei nostri giovani più che quello della im-migrazione. La decolonizzazione della Sicilia è un impegno così gravoso che non ci si può permettere alcuna “distrazione”. Nondimeno, di fronte allo sbarco giornaliero di migliaia di persone sulle nostre coste, non si può tacere e bisogna parlare chiaramente anche di questa tragedia.
Noi abbiamo sempre distinto questo spostamento di decine di migliaia di persone dall’immigrazione vera e propria.

L’immigrazione, quella regolare, va gestita nel segno della legalità e dell’integrazione. Siciliani si nasce, da altri siciliani, ma si può anche diventare, per integrazione e naturalizzazione. Chi è e sarà, per lavoro ad esempio, da molti anni nel nostro paese, es. 10 anni, e non ha mai dato problema di alcun tipo e supera un esame di cittadinanza, va naturalizzato, e da quel momento è un siciliano come tutti gli altri. Se si tratta di minori, al compimento del 18° anno, se ha passato almeno 10 dei 18 in Sicilia deve avere il diritto di diventare cittadino senza altro adempimento che una domanda formale. Prima di allora, certo, non godrà dei diritti politici, ma il minore straniero, pur senza cittadinanza, deve godere di tutti i diritti civili dei Siciliani. Questa è la nostra civiltà.
Essere Siciliani deve essere una comunanza di destino di un popolo, non un’appartenenza puramente casuale. Per questo siamo contrari allo jus soli, che attribuisce a chi nasce “per caso” nel nostro territorio la cittadinanza, senza alcun legame con il territorio e la cultura ospitante. E che fa scattare automaticamente un “diritto al ricongiungimento familiare” che ha come unico effetto l’attribuzione indiscriminata di una cosa preziosa come la cittadinanza a chi non è ancora pronto a fare parte di una “polis”, con i diritti e gli obblighi che ne derivano. Nessuna discriminazione in base alla lingua, alla razza o alla provenienza etnica, e finanche religiosa, può avere per contro diritto nel nostro Movimento.
Questo per quel che riguarda la normale immigrazione. Che va gestita con civiltà, umanità, ma anche con ragione e serietà.
Diverso, completamente diverso, è il discorso dei “migranti”, cioè di quel traffico di esseri umani, organizzato da delinquenti globali, con molte, molte complicità, che sta devastando tanto i paesi d’origine, quanto quelli di destinazione e di transito.
Questo fenomeno, pur con tutto il rispetto degli esseri umani coinvolti nel traffico, va soltanto CONDANNATO E REPRESSO.
Non è certo la nostra campagna elettorale, men che mai per le regionali, perché la Regione non ha competenza in materia di migrazioni, ma ai nostri potenziali elettori va detto, e con estrema chiarezza.
Le “lobby dell’accoglienza” sono sanguisughe che gestiscono un business sulla pelle di questi sfortunati, indirettamente complici di scafisti e trafficanti di esseri umani.
In ogni caso, per quanto il naufrago e il profugo abbiano diritto almeno alla temporanea accoglienza, va detto con chiarezza che la Sicilia ha già pagato il prezzo più alto d’Europa, e che non può accogliere un numero “infinito” di migranti. C’è un problema di sostenibilità economica, e c’è un problema di equilibri demografici ed etnico-culturali, che non possono essere alterati così radicalmente e in breve tempo. La Sicilia non può essere l’hotspot d’Europa, non può accogliere tutti i migranti che l’Europa, Italia inclusa, per qualunque ragione non vuole. Verrà un punto in cui questa azione andrà chiamata con il proprio nome, “invasione”, e come azione militare esterna vada bloccata, chiudendo i porti siciliani ai continui sbarchi, e bloccando il traffico illecito all’origine, cioè alla partenza dalla Libia. I profughi vanno salvati, e riportati però ai porti di partenza, con le buone o no.
Ogni debolezza, infatti, sarà vista dai criminali che organizzano il traffico come una falla del sistema, nella quale si infileranno senza remore. È una questione ormai di ordine pubblico, e come tale va trattata, con estrema fermezza.
Sappiamo bene che all’origine di tutto c’è il colonialismo, lo sfruttamento dell’Africa, le politiche dell’Occidente e la destabilizzazione della Libia. Tutte cose che sappiamo bene, ma sulle quali non abbiamo alcuna leva, se non marginale, per invertire la rotta.
Il giorno in cui saremo uno stato sovrano faremo la nostra parte, promuovendo partnership con i paesi rivieraschi e di origine, non solo per gli “aiuti”, ma per un reale sviluppo economico nei paesi d’origine, che non sia più all’insegna dello sfruttamento neocoloniale ma della solidarietà internazionale.
Il CARA di Mineo va chiuso e i suoi ospiti o dispersi nel territorio italiano o rinviati ai paesi d’origine. E i centri di accoglienza non devono mai superare l’1 % della popolazione residente, perché al di sopra di questa soglia si altera definitivamente la composizione della popolazione locale e i suoi fragili equilibri. Oltre queste soglie il fenomeno fatalmente sfugge di mano ed è nostra responsabilità dire fermamente NO.
Accoglienza vuol dire solidarietà e disponibilità all’integrazione, non dono di tutto ciò che è nostro, da secoli, ad organizzazioni criminali che stanno riempiendo l’Europa di esseri umani senza radici e senza diritti, nuovi servi, “avanguardia” di quello che sarà il “nuovo popolo europeo” come vorrebbe la Boldrini.
Noi Siciliani siamo stati popolo di emigranti (legali) e Popolo “meticcio”. Non abbiamo alcuna “purezza” da difendere. Non ci interessa il colore della pelle o la lingua dei nuovi Siciliani. Chi usa un linguaggio diverso, alla Salvini, sarà cortesemente messo alla porta. Ma difendiamo ugualmente il nostro futuro dall’annientamento come Popolo, perché comunque dal “mix” del passato, è nato un Popolo Siciliano, dalla forte identità, alla quale ci si unisce e ci si assimila da ogni parte del mondo, ma che non può e non potrà mai assimilare a sé un individuo ogni 30 secondi senza uscirne letteralmente travolta e sconvolta.
La nostra è una posizione equilibrata. Con la testa. Chi ragiona solo con la “pancia”, dicendo “tutti a casa”, non si sa bene quali “tutti” e in quale “casa”, ovvero chi ragiona solo con il “cuore”, dicendo “tutti qua”, senza neanche calcolare che cosa significa “tutti” e senza neanche pensare che il “qua” a un certo punto finisce, ci spiace, ma non ha diritto di cittadinanza tra i Siciliani Liberi.

I Soci Fondatori

Rispondi