Folla

Siamo ancora qua

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I primi tre anni dei Siciliani Liberi

Sono passati tre anni dall’atto fondativo del Movimento Siciliani Liberi. In un albergo di Pergusa, in una bella giornata di sole, confluirono curiosi e simpatizzanti da ogni parte dell’Isola. Fu una bella festa. Si percepiva che stava nascendo qualcosa di veramente nuovo, di autentico, di energico.

 

La passione dell’avv. Antonella Pititto, la lucidità del prof. Massimo Costa, la metodicità di Enzo Cassata, fecero sognare ai presenti un futuro diverso dalla sorte di sudditi spremuti a cui i siciliani sono stati condannati. Non da sempre. Il punto è proprio questo: l’unica vera dominazione che la Sicilia abbia mai avuto è lo Stato Italiano.

Dal 3 gennaio 2016 il Movimento ha dovuto fare i conti da un lato con l’entusiasmo dei propri iscritti e dall’altro con le scarse risorse, in primo luogo economiche. Ciò malgrado, sono state affrontate con un pizzico di incoscienza le campagne elettorali per il Comune di Palermo, per quello di S. Caterina Villaermosa, per il Parlamento Regionale Siciliano e per la Presidenza della Regione, per il Comune di Catania, per quello di Ragusa, per quello di Modica. Nel frattempo sono state raccolte le firme per un progetto rivoluzionario di trasformazione della Sicilia in Zona Economica Speciale e, più di recente, per una legge che difendesse lo Statuto Siciliano dai continui tradimenti operati da politici – anche siciliani – asserviti al dominio italiano. Da allora si sono registrate molte  adesioni di nuovi militanti, ma anche il normale avvicendamento di qualcuno che ha voluto seguire altre vie. Allo stesso tempo Siciliani Liberi si è progressivamente affermata come l’unica voce che oggi possa dare ai Siciliani una speranza concreta di riscatto.

Il 27 maggio 2018 il Movimento si è dotato di un nuovo statuto, trasformandosi in Partito. Il numeroso gruppo dei Giovani Siciliani Liberi era già nato a fine 2017 e si è consolidato allora.

Sono iniziati poi i contatti con i movimenti di valorizzazione dei territori e della sovranità dei rispettivi cittadini che vanno sotto il nome di “Autogoverno”. Siciliani Liberi ne fa parte, insieme a forze che rappresentano Friuli Venezia Giulia, Veneto, Toscana, Roma, Napoli, Puglia, Sardegna. Siamo convinti che, dopo le ultime spallate inferte al sistema di partiti nati già vecchi dopo Tangentopoli, un sistema asservito alla finanza internazionale, stia arrivando il momento delle forze autonomiste e indipendentiste. Non per frammentare forme di unità centralista falsamente valide, bensì per difendere le reali identità nazionali, mortificate da conquiste violente e predatrici. Per lo sviluppo di una nazione come la Sicilia, tristemente impoverita e sempre più spopolata, soprattutto di giovani, è necessario lottare per riappropriarsi delle proprie risorse, considerato che metà delle somme riscosse nell’Isola prendono il volo per Roma e non tornano più. Come se il danno non fosse già abbastanza grave ci ingannano da sempre, dicendo che ci mantiene il Nord. È ora di dire basta!

L’elemento che attrae più simpatie verso i Siciliani Liberi è allo stesso tempo un suo punto di debolezza: nessuno degli iscritti è un politico di mestiere. Oltretutto c’è incompatibilità per statuto fra l’iscrizione al Movimento e l’appartenenza a un partito italiano. Essere assorbiti dagli impegni di lavoro (o dalla ricerca di un lavoro) lascia ben poco tempo da dedicare alle numerose iniziative avviate in questi tre anni, di cui periodicamente si legge sul sito web o sulle pagine Facebook e Twitter.

Il futuro dipende da molteplici fattori. Il Movimento continua a maturare. Sta cercando sempre di più di passare dallo stadio di un circolo di amici idealisti alla organizzazione di un vero e proprio Partito. Distribuito già adesso in circoli territoriali, ma con strutture e metodi politici.

Buon compleanno a tutti i Siciliani Liberi! Le sfide del 2019 sono tante, vale la pena affrontarle con coraggio incrollabile.

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