LA SICILIA POLTRONIFICIO LOMBARDO?

Ha destato clamore, tanto da essere oggetto di interesse da parte di

Striscia la notizia, la recente polemica dei soccorritori che operano nelle ambulanze dell’“Azienda Regionale Emergenza Urgenza” (AREU) della Regione Lombardia, ente pubblico che appalta i servizi ad associazioni private. I soccorritori in prima linea nella lotta al #Covid19, infatti, lamentano la carenza di DPI (dispositivi di protezione individuali) e la scarsa qualità di quelli disponibili.
Tuttavia, la controversia non è di esclusivo interesse dei cittadini lombardi, ma riguarda anche la Regione Siciliana.
Infatti, è opportuno ricordare che il 22 ottobre 2018 il Presidente Nello Musumeci
firmò a Palazzo d’Orléans un protocollo di intesa della durata di due anni, con l’omologo lombardo Attilio Fontana, proprio per istituire una nuova azienda pubblica, la “AREU Sicilia”. Per la firma del protocollo, il Presidente siciliano ed il governatore lombardo furono supportati dai rispettivi assessori della sanità,

Ruggero Razza e Giulio Gallera, nonché dal direttore generale dell’AREU lombarda, Alberto Zoli.
Tutto questo pur essendo già operante in #Sicilia una società partecipata, la Seus SCpA (società di diritto privato) che si occupa della gestione del servizio del 118. In accordo al protocollo d’intesa, Il primo passo è stato quello di creare in Seus SCpA un apposito consiglio di amministrazione, nominando in qualità di presidente e direttore generale, un manager proveniente dalla #Lombardia (abbandonando, dunque, il modello precedente che prevedeva un amministratore unico), con il compito di traghettare l’attuale società verso la futura azienda pubblica. Il personale di Seus, infatti, dovrebbe confluire nella nuova azienda.
Tuttavia, ricordiamo che il costo delle nuove poltrone per la futura AREU siciliana è stimato in circa 700 mila euro (fonte Live Sicilia). Anche in questo caso, come per le nomine già avvenute in Seus, a stabilire la nuova governance in AREU Sicilia sarà il direttore generale dell’AREU lombarda, Alberto Zoli.
Alla luce delle recenti denunce avanzate dai soccorritori che lamentano l’inefficienza della AREU lombarda, ed in virtù della discutibile gestione lombarda della pandemia da #Coronavirus (vedasi inchieste sulle RSA lombarde), ci chiediamo se non sia il caso di revocare tale protocollo di intesa “siculo-lombardo” ed affidarci principalmente alle nostre risorse e competenze.
Si profila, infatti, quella che da alcuni Deputati della Commissione Sanità dell’

Assemblea Regionale Siciliana è stata definita “la nuova frontiera del poltronificio”, laddove lauti compensi verranno destinati a manager lombardi, mentre il personale andrà incontro ad un destino incerto.
Se il modello sarà simile a quello evidenziato da Striscia la Notizia, i miglioramenti del servizio – tutti da dimostrare -, a fronte dei notevoli costi per il “poltronificio”, rischiano di essere vani. Ricordiamo infatti che se tali promessi vantaggi, derivanti dalla nuova organizzazione, non dovessero manifestarsi concretamente, in forte rischio ci sarebbero le risorse del fondo sanitario che verrebbero di fatto assorbite dagli oneri maggiori, così come mostrato nella relazione firmata dal dirigente generale del Dipartimento per la pianificazione strategica che accompagna il disegno di legge governativo che istituisce l’AREU Sicilia.
Ci chiediamo, inoltre, a che punto si trovi il bando per il noleggio di nuove vetture, in sostituzione delle ormai vetuste ambulanze (fonte Quotidiano di Sicilia), ed a che punto sia il tavolo con i sindacati per salvaguardare il futuro degli attuali dipendenti della Seus.
In definitiva auspichiamo che in un campo così delicato come quello sanitario – soprattutto in una situazione drammatica come quella che stiamo vivendo – non si verifichi l’ennesima occasione nella quale sacrificare gli interessi dei siciliani per il lucro del Nord Italia.
Giovani Siciliani Liberi

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