Per il mio parto non parto

Continua la desertificazione dei punti nascita in Sicilia.
Di recente si era assistito alla protesta delle mamme di Pantelleria che avevano anche organizzato una campagna di protesta e sensibilizzazione con lo slogan “Per il mio parto non parto”.

Il territorio siciliano ha un sistema viario e infrastrutturale che rende difficoltosi gli spostamenti per usufruire dei servizi sanitari.
La chiusura del punto nascita di Sant’Agata di Militello rappresenta una grave perdita per tutto il territorio nebroideo.

La denuncia del taglio dei servizi sanitari di Pantelleria e di Sant’Agata non è la sola.
Anche a Giarre e a Castelvetrano comitati cittadini si sono organizzati per difendere i presidi sanitari del territorio.
La stessa situazione è rappresentata dal presidio ospedaliero di Barcellona Pozzo di Gotto ridimensionato e scarsamente efficiente e fruibile rispetto a quanto previsto dal piano sanitario della Regione Siciliana.

In un momento di crisi sanitaria come l’attuale, che ha messo in evidenza il costo non solo economico che stiamo pagando per il ridimensionamento dei presidi sanitari territoriali, del personale ormai ridotto e spesso anziano, risulta incomprensibile che si continui con il depotenziamento dell’offerta di servizi nel territorio.

Se è vero sulla carta che vi sono presidi ospedalieri a breve distanza in linea d’area, la politica dovrebbe sapere le condizioni dei collegamenti viari interni che spesso di notte e in condizioni di maltempo diventano improponibili e rischiosi per chi necessita di assistenza in emergenza.

La Sicilia è un arcipelago di isole, ed il territorio dell’entroterra spesso ha peculiarità che meritano una visione e una progettualità specifica, non compatibile con i parametri nazionali. I cittadini dei territori marginali hanno lo stesso diritto di cittadinanza di chi vive in altre aree del Paese.

Se si trovano le risorse per l’assistenza dei centri per assistere i migranti a Lampedusa, si devono trovare le risorse per garantire ai Lampedusani un livello di minima assistenza per le situazioni emergenziali e di routinaria necessità.

Se un Paese non può garantire lo stesso livello dei servizi per i suoi cittadini in modo omogeneo che manifesti la sua incapacità e dia ai territori la possibilità di autogestirsi.

La Sicilia ha tutte le capacità professionali e le potenzialità per garantire ai siciliani il diritto alla cittadinanza che ad oggi nella sanità come nella istruzione e nelle opportunità lavorative è loro negato.