Le origini:
Il greco, come lingua, fu portato in Sicilia dai primi coloni che arrivarono qui nell’VIII secolo a. C. Da allora la Sicilia cominciò a parlare e scrivere in greco per secoli. La letteratura greca di Sicilia abbraccia un arco di tempo lunghissimo, arrivando ad estinguersi soltanto verso la fine del Medio Evo.
I greci di Sicilia non erano colonizzatori nel senso che sottomettevano le popolazioni originarie ad un dominio straniero. Lo erano nel senso che si stabilivano in Sicilia con le famiglie al seguito e si fondevano, più o meno pacificamente, con gli antichi abitanti dell’Isola.
Quando sbarcarono nell’Isola i Greci vennero con i loro dialetti. La maggior parte di loro, quelli di Siracusa, di Agrigento, di Imera, parlavano il dialetto dorico, lo stesso parlato dagli Spartani e dai popoli del Peloponneso; alcune colonie, invece, soprattutto nella parte nord-orientale dell’Isola, parlavano il dialetto ionico (Messina, Naxos, Catania), lo stesso che si parlava in gran parte delle raffinate colonie greche dell’Asia Minore (Mileto, Efeso) e praticamente lo stesso che si parlava nella stessa Atene. In breve tempo, visto che Siracusa era la capitale della Sicilia greca e Agrigento comunque la seconda città, il dialetto dorico prevalse (al contrario di quello che sarebbe successo in Grecia, dove prevalse quello ionico-attico) facendo sparire l’altro.