Solidarietà di “Siciliani Liberi” al Cobas Codir sull’aggressione al Fondo Pensioni

Stiamo studiando in questi giorni l’ultima finanziaria di Crocetta (cioè di Baccei): una manovra finanziaria degli orrori, l’ennesima conseguenza del saccheggio coloniale della Sicilia.

Il prezzo da pagare è altissimo. Guai ai vinti. Molti i punti oscuri. Dal saccheggio dell’IRFIS, che sta rischiando di essere “sbaraccato” da Crocetta per far fronte all’emergenza disabili, senza che lo Stato venga richiamato alle proprie responsabilità, al taglio ulteriore agli enti locali, già in dissesto, alla copertura di spese correnti con entrate in conto capitale, incostituzionale, alla voluta ignoranza del fatto che la Sicilia sarà presto chiamata a donare allo Stato altri 700 milioni di euro (almeno) per il famigerato contributo al risanamento della finanza pubblica erariale, che manderà ancora una volta a gambe all’aria il bilancio della Regione, chiunque vincerà il 5 novembre prossimo.

Una finanziaria di occupazione straniera, come sempre e peggio di sempre.

Ma oggi vogliamo concentrarsi su un altro scandalo: il Fondo Pensioni dei Regionali.

Questo fondo, saggiamente (va riconosciuto in mezzo a tanti demeriti) ricostruito nel 2009, alimenta le pensioni dei regionali assunti dopo il 1986, ed è una gestione separata destinata ad autoalimentarsi, come una piccola INPS regionale. Se gestita bene potrebbe essere il primo nucleo di una nostra previdenza sociale pubblica separata, dapprima riservata (come è oggi) ai regionali, poi potrebbe progressivamente estendersi agli altri dipendenti pubblici e privati e finanche a imprenditori e professionisti. È l’unico lembo di autonomia previdenziale di cui dispone la Sicilia. Ma, molto più a breve termine, è la garanzia che oggi hanno i dipendenti regionali di avere domani una pensione sicura.

Ebbene, cosa sta facendo la Regione? Con la scusa di “immobilizzare” il patrimonio del fondo, sta rifilando al fondo immobili vecchi, incapaci di produrre reddito, bisognosi da anni di manutenzione, e in cambio ne saccheggia la liquidità per cercare di galleggiare un altro po’.

Si gettano quindi le basi per “scassare” anche i conti del Fondo Pensioni, non contenti di averlo fatto con quelli dei Comuni e di tutti gli enti che, in un modo o nell’altro, hanno a che fare con la Regione. La Regione regala le tasse dei Siciliani a Roma, e poi questo furto lo fa pagare a tutti.

Ne avete sentito mai parlare qualcuno? No, i rappresentanti dei partiti italiani hanno interesse ad occultare questo furto.

Avete sentito parlarne i sindacati italiani? Tacciono, quelli che, attori o complici della disoccupazione stellare in Sicilia, attori o complici del Job’s Act, oggi vanno a “festeggiare” (che cosa? la disoccupazione dei nostri giovani?) a Portella della Ginestra per un atto terroristico che gli antenati dei loro danti causa hanno voluto tanti anni fa a danno dei Siciliani, salvo poi trovare il “capro espiatorio” facile e buono a insabbiare tutto. 

No, solo il Cobas Codir ha levato il suo grido di protesta.

E noi, “Siciliani Liberi”, siamo con loro senza se e senza ma.

Ricordiamolo sempre: il voto dato ai partiti italiani è l’unico voto veramente perso.

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