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Siciliani Liberi: se necessario il Palermo Calcio ricorra alla giustizia ordinaria, come il Catania nel 2003

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In riferimento agli ultimissimi accadimenti sportivi ed in particolare alla finale di ritorno dei Play Off di calcio tra Frosinone e Palermo, il Movimento Politico Siciliani Liberi esorta la società Palermo Calcio e, in particolare, il Patron Maurizio Zamparini ed il Presidente Giovanni Giammarva, a non indietreggiare di un solo passo rispetto al ricorso annunciato dopo la finale di Frosinone, al fine di ribaltare il verdetto che ha visto il Palermo capitolare e perdere la massima serie a causa di una vergognosa rappresentazione del peggio possibile, in fatto di lealtà e valori completamente calpestati da un’orda di organizzatissimi pseudo-esponenti della civile convivenza sportiva.

Sappia la società Palermo Calcio che questa battaglia per i diritti della città potrebbe tendere sempre più ad assumere i contorni della vera sfida contro le istituzioni e le componenti tutte di uno sport malato, e contro la tendenza a calpestare l’avversario, costi quel che costi, pur di ottenere la tanto agognata vittoria. È a questa esasperazione, la quale non appartiene al DNA della città di Palermo, ma che sembra invece adattarsi a tante realtà del calcio italiano, che il Palermo Calcio è chiamato ad opporsi.

Le ultime dichiarazioni del Presidente Giammarva sembrano vertere nella direzione della battaglia giuridica, direzione consona a tutelare il prestigio di una città che, pur avendo spalle larghissime, ha anche la necessità di stimoli per far valere le proprie prerogative sportive e sociali.

Da quel che sta accadendo e dall’eco che si sta via via propagando, pare che quanto accaduto a Frosinone non sia stato digerito dalla quasi totalità degli sportivi italiani (per noi Siciliani Liberi ciò costituisce un invito a nozze), che anche sui Social Network dimostrano una voglia spasmodica di fare giustizia. Approfittiamone e facciamo in modo che non si compia un autentico misfatto destinato a restare negli annali.

Si ricorra dunque, nell’eventualità (più che probabile) che le rimostranze del Palermo Calcio venissero respinte dalla giustizia sportiva, alla violazione della clausola compromissoria, che porterebbe il Palermo a far valere i propri diritti e le ragioni giurisprudenziali (che già vengono incontro alla causa rosanero) in sede di giustizia ordinaria (TAR). Esiste un precedente celeberrimo che riguarda una squadra siciliana: ci riferiamo al Catania, che nel 2003 portò il calcio italiano in sede di giustizia ordinaria, riuscendo a far valere i propri diritti dopo una dura e tenace battaglia legale.

Si sappia che non è nostra intenzione proporre di perseguire in sede legale l’arbitro La Penna, che riteniamo semmai vittima di un sistema colluso; ci interessa portare il calcio italiano, di cui “La Penna arbitro” è solo una espressione, in sede di giudizio ordinario soltanto se i competenti organismi sportivi non riconosceranno i gravissimi torti subiti dal Palermo. Torti che non sono solo arbitrali, ma che riguardano anche il rispetto della dignità della città. Riteniamo, infatti, inaccettabili gli insulti razzisti scagliati dai tifosi del Frosinone a danno dei calciatori rosanero. Dileggiare la squadra del capoluogo siciliano, appellando i suoi giocatori come “mafiosi”, non costituisce altro che un’espressione di volgare razzismo e immarcescibile pregiudizio che merita non solo di essere stigmatizzata moralmente, ma punita severamente dai preposti organi.

Siamo pronti come Movimento Politico ad appoggiare tutte le iniziative che la società Palermo Calcio vorrà intraprendere in sede sportiva e non, ma non accetteremo nessun passo indietro da parte della stessa fino a quando non si esauriranno i gradi di giudizio da interpellare. Non siamo interessati ad altro.

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