Il Presidente Musumeci non inganni i Siciliani sul coronavirus

Comunicato stampa

Il Presidente Musumeci non inganni i Siciliani sul coronavirus

Osservando con preoccupazione gli sviluppi dell’emergenza Coronavirus, accogliamo con relativa soddisfazione l’ordinanza emessa dal Presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci domenica 8 marzo. Benché vi sia il fondato timore che le misure in essa contenute risultino insufficienti, siamo lieti che l’ordinanza contenga un riferimento esplicito all’art. 31 del nostro Statuto. In queste ore sono molti i cittadini siciliani che, legittimamente preoccupati per la salute propria ed altrui, chiedono a gran voce l’adozione di misure straordinarie alla Giunta regionale, riscoprendo proprio in un momento tanto delicato l’importanza dell’autogoverno della nostra isola.

Accogliendo quindi con favore la menzione dell’art. 31, non possiamo però non notare che l’ordinanza, piuttosto che riferirsi al comma 1, cita invece il comma 2 del predetto articolo. La differenza per noi è dirimente. Il comma 1 dell’art. 31 dello Statuto recita testualmente:

«Al mantenimento dell’ordine pubblico provvede il Presidente della Regione a mezzo della polizia dello Stato, la quale nella Regione dipende disciplinarmente, per l’impiego e l’utilizzazione, dal Governo regionale. Il Presidente della Regione può chiedere l’impiego delle forze armate dello Stato».

Viceversa, il comma 2 recita:

«Tuttavia il Governo dello Stato potrà assumere la direzione dei servizi di pubblica sicurezza, a richiesta del Governo regionale congiuntamente al Presidente dell’Assemblea e, in casi eccezionali, di propria iniziativa, quando siano compromessi l’interesse generale dello Stato e la sua sicurezza».

A meno di una svista da parte dei redattori dell’atto, riteniamo che il Presidente Musumeci, in un momento così delicato, debba piuttosto richiamarsi alle prerogative che il comma 1 gli attribuisce, predisponendo – se necessario – ulteriori e più radicali misure a tutela della salute della comunità siciliana, compresi controlli serratissimi agli accessi tramite lo Stretto di Messina e gli aeroporti.

Nella sostanza l’ordinanza emanata l’8 marzo non si differenzia da quelle emesse da varie regioni a statuto ordinario e, proprio per questo, invitiamo Nello Musumeci a non limitarsi ad agire da mero governatore come i suoi colleghi delle regioni a statuto ordinario. Il Presidente della Regione Siciliana deve far valere tutte le prerogative che il nostro Statuto – il più antico ed avanzato tra gli Statuti Speciali previsti in Italia – gli mette a disposizione, anche in materia di ordine pubblico e poteri di polizia.

Le condizioni della sanità siciliana, dissanguata da anni di vergognosi tagli imposti dai governi di Roma, impongono la più alta attenzione sul rischio di propagazione massiva del virus in Sicilia, già aumentato a causa dell’«esodo indotto» (citiamo testualmente l’assessore Ruggero Razza) di oltre 7.000 persone provenienti dalle zone rosse del Nord Italia. Ci chiediamo, peraltro, se l’induzione dell’esodo sia stata l’involontaria conseguenza della negligenza dell’entourage di Palazzo Chigi o se, nel caso in cui venisse confermata l’indiscrezione sulla soffiata da parte dell’ufficio stampa della presidenza della Regione Lombardia, non abbiano validità ipotesi ancora più oscure.

Mai come oggi è in gioco il bene più prezioso dei cittadini siciliani, ossia la salute e la vita stessa. Davanti a questa esigenza invitiamo Musumeci ad agire con coraggio, convinti che in tal caso potrà godere del sostegno della stragrande maggioranza dei siciliani, compresi gli indipendentisti.

Rispondi