Tarì – La Moneta Parallela

SARDEX & TARÌ: DUE MONETE A CONFRONTO

Il mondo offre numerosi esempi di monete parallele, ma oggi vogliamo soffermarci sul più significativo esperimento attivo nel territorio della Repubblica Italiana, ossia quello del Sardex messo a punto nella vicina Sardegna, che con la Sicilia condivide sia l’insularità che la specialità statutaria.
Questa disamina ci permetterà di evidenziare affinità e differenze tra la valuta complementare sarda ed il progetto #CartaMonetaSicilia.

Innanzitutto, concretamente com’è definibile il Sardex e come funziona?
Il Sardex è un circuito a cui aderiscono operatori economici come imprese e professionisti, i quali pagano una quota d’iscrizione al suddetto circuito ed un canone periodico. L’adesione al sistema permette agli aderenti di poter mettere in vendita all’interno della rete i propri beni e servizi, nonché acquistare quelli degli altri associati. Come già spiegato nel post sulle differenze tra Euro e Tarì, a reggere l’intero sistema è la fiducia nella moneta e nel funzionamento dei suoi meccanismi.
La parità tra Euro e Sardex è fissata a 1:
1 Sardex = 1 Euro.

Per comprendere meglio il funzionamento facciamo un esempio: una libreria acquista arredi da un negozio per il valore di 2.000 Sardex. Il negozio avrà quindi un’entrata di 2.000 Sardex. Il titolare potrà rimettere in circolo questo guadagno usufruendo dell’affitto di una casa vacanze (1.000 Sardex) e dell’assistenza tecnica di un commercialista (i restanti 1.000 Sardex).

Proprio in ragione dell’esempio riportato, una delle caratteristiche fondamentali del Sardex è – come nel caso di tante altre monete complementari – l’elevata velocità di circolazione. L’obiettivo degli aderenti, infatti, non è quello di accumulare Sardex per fini speculativi, ma quello di alimentare il circuito con transazioni continue. Sono gli stessi beni e servizi scambiati a costituire la “moneta”, di cui il Sardex fa da semplice unità di conto.

Quando è nato e come si è evoluto il Sardex?
Questa moneta parallela ha visto la luce nel 2010, con un circuito costituito da soli 100 imprenditori. Al termine del primo anno di circolazione, il numero degli aderenti era già salito a 250. Negli anni successivi tale numero è notevolmente cresciuto, e con esso il volume d’affari.
Di recente il Sardex si è esteso anche ai consumatori attraverso il Programma Bisoo, che consente ai cittadini di guadagnare crediti a fronte di una spesa in Euro. In pratica, chi acquista un bene o un servizio in valuta comune dalle imprese aderenti al circuito, ottiene una ricarica in crediti in base ad una percentuale fissata dai singoli esercenti. Il Sardex ha così dimostrato di possedere un notevole potenziale, dando spunto anche a tentativi di adozione in altre regioni.

Detto ciò, quali sarebbero le differenze fondamentali tra Sardex e Tarì?
Tra le due monete vi sarebbe essenzialmente una grande differenza istituzionale. Mentre il Sardex, infatti, è una valuta nata per iniziativa privata ed interamente gestita da un sistema privato, il Tarì sarebbe una moneta emessa da un ente – l’Irfis-FinSicilia spa – di fatto gestito dalla Regione Siciliana, cosa che lo avvicinerebbe di più al modello delle vere e proprie monete nazionali.

Da questa differenza istituzionale ne deriva una di tipo fiscale: infatti, mentre gli aderenti alla rete del Sardex sono obbligati a pagare le tasse in Euro, il Tarì sarebbe utilizzabile anche per i pagamenti delle tasse di competenza regionale e locale.
Un vantaggio non da poco per cittadini ed imprese siciliane, garantito proprio dal regime “pubblico” che caratterizzerebbe il sistema.

Tarì – La Moneta Parallela

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