DI MAIO CHIEDA SCUSA AI PESCATORI SICILIANI

A Luigi Di Maio, Ministro degli Esteri del M5S, che ha la sfrontatezza di dichiarare: “Che la Guardia Costiera Libica spari ad altezza uomo è inaccettabile ma dobbiamo dirci la verità, quelle acque sono pericolose e proibite”, vorremmo dire, che la Guardia Costiera Libica si permette di spadroneggiare in quell’area solo perché il Governo Italiano lascia che quell’area risulti pericolosa e proibita.
La Gran Bretagna, in queste ore, dimostra in modo deciso presidiando militarmente le acque davanti l’isola di Jersey che difende i suoi cittadini e i loro interessi prima di tutto. Analogamente sotto pressione dei pescatori francesi, la Marina militare francese non ha tentennato a inviare le proprie forze navali per difendere i propri cittadini e i loro interessi.
Grazie a questa prova di forza, forse troppo muscolare e di altri tempi, la diplomazia ha ricominciato a lavorare per pacificare le istanze dei pescatori delle due aree.
Uno Stato che non è in grado di garantire la sicurezza e di affrontare in modo adeguato questioni di interesse economico, di confine e non riesce a trovare le leve diplomatiche adeguate è un “non Stato”.
Non può essere accettabile che il Ministro degli Esteri, faccia spallucce e in mondovisione riversi verso i pescatori le colpe.
Indicare i pescatori come “incoscienti”, serve ancora una volta per far passare le vittime come meritevoli di ogni sopruso patito.
Il Sig. ministro degli Esteri e il Sig. ministro della Difesa Guerini, dimostrano la totale incapacità di gestire e di avere padronanza della situazione.
Ai Sigg. Ministri è affidato il compito di garantire la sicurezza dei propri cittadini, dei propri confini e se un area risulta pericolosa e proibita, hanno il dovere di tenerla sotto controllo militarmente.
Chiunque per leggerezza, ignoranza, incoscienza si può trovare in un area pericolosa, ma le istituzioni conoscendo i rischi di quell’area hanno il dovere di controllarla con ogni mezzo.
Scaricare le colpe sulla incoscienza dei pescatori è atteggiamento, inadeguato, ignobile e scorretto.
Il Ministro Di Maio, che rappresenta una forza politica che deve le sue fortune anche alla fiducia immeritata che i siciliani hanno rivolto a tale forza, chieda scusa ai pescatori e ai siciliani e si dimetta.
Ci auguriamo che alle prossime elezioni i Siciliani abbiano finalmente compreso che la Sicilia e i Siciliani non rientrano negli interessi nazionali.
Siamo certi che una Sicilia indipendente e con una propria flotta militare difenderebbe meglio il nostro confine marittimo meridionale ma, visto che questo compito spetta all’Italia, da indipendentisti costringiamoli almeno a farlo per nostro conto.

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