Ruggero II. Non “un” Re di Sicilia, ma IL Re di Sicilia per eccellenza. Un gigante della storia, fondatore (o ri-fondatore come vedremo) del Regno di Sicilia, e a un tempo fondatore del Parlamento, e delle due cose insieme, cioè della Monarchia parlamentare. Porta a termine l’edificio politico iniziato dal padre Ruggero I, al quale dà una forma che sfiderà i secoli, e porta la Sicilia al rango di superpotenza internazionale. La sua reggia è un crogiolo di cultura, un misto di potenza, sfarzo, saggezza amministrativa, insomma la “grandezza” al centro di una metropoli, Palermo, allora più grande di Roma o Parigi. La sua flotta temuta in tutto il Mediterraneo.
Ma andiamo con ordine, cercando di discernere il mito dalla realtà. Prendiamo un’ideale macchina del tempo e ripercorriamo la straordinaria epopea del suo governo, dal 1112 (quando uscì di tutela) al 1154, anno della sua morte. Su di lui sono stati scritti libri interi, e questo compendio – sia pure lungo – farà torto a molti dettagli. Ma accontentiamoci, sia pure a fini divulgativi.
Intanto sfatiamo subito un mito: per favore, non chiamiamolo “normanno”, se non di ascendenza.