Siciliani Liberi deposita per prima la propria lista, primi nomi per la Giunta

Depositata la lista: CIRO LOMONTE È UFFICIALMENTE CANDIDATO SINDACO ALLE AMMINISTRATIVE DEL 2017.

Domani, sabato 13 maggio, in Conferenza stampa in Via Don Orione 35, presso la sede del Comitato Elettorale sarà presentata la Giunta, il primo nome è quello di Maria Sviridenko, assessore alle politiche familiari di Ciro Lomonte e dei Siciliani Liberi.

Russa, da 12 anni cittadina palermitana, sposata con un ingegnere e madre di 4 figli. Su di lei è caduta la scelta di Lomonte per il “suo” speciale assessorato: la famiglia al centro dell’amministrazione comunale della nuova Palermo.

«La nostra sarà una Palermo che protegge e coccola i bambini», afferma Lomonte. «Con Sviridenko assessore alla famiglia, Palermo sarà sul serio la capitale dei giovani».

Di seguito, i nomi dei candidati al Consiglio Comunale: 

Per i PM e i giornali italiani, in Sicilia, negli anni ’40, le nostre nonne “ammazzavano i bambini”

“Siciliani Liberi” denuncia l’affermazione infamante e razzista pronunciata dal Procuratore della Repubblica di Trieste, riportata dalla Repubblica, di cui sopra si vede lo stralcio, secondo la quale nella Sicilia degli anni ’40 l’infanticidio (perché di questo si tratta e non di abbandono di minori) sarebbe stata una cosa normale.

Noi chiediamo che…

...il Consiglio Superiore della Magistratura, se ancora siamo cittadini “italiani”, convochi immediatamente per spiegazioni il P.M. di Trieste e irroghi nei suoi confronti una sanzione disciplinare per l’immoralità manifesta di questa affermazione.

Chiediamo altresì che il giornale “La Repubblica”, che ha riportato questa informazione “senza battere ciglio”, senza prenderne almeno le distanze, come se fosse la cosa più scontata e normale del mondo, si scusi pubblicamente con tutti i Siciliani.

PALERMO SIA FIERA DI PALERMO: Ecco il programma

Entra ormai nella fase finale la campagna per le elezioni amministrative di Palermo. In questi giorni volano gli stracci e le accuse personali tra gli altri candidati.

Noi pensiamo intanto a come amministrare la capitale della Sicilia.

Sotto trovate il link con la pagina del candidato sindaco con il programma e la possibilità di leggerlo e scaricarlo nei suoi vari settori.

Noi non ci fermiamo a Palermo, comunque. È solo la prima battaglia di una lunga guerra, che porterà alla liberazione della Sicilia intera.

Fieri di essere Siciliani!

La Corte costituzionale PRIVATIZZA l’acqua in Sicilia

cortecostituzionale

La sentenza della Consulta che cassa la legge regionale che ripubblicizza l’acqua in Sicilia non è solo un regalo alle multinazionali private, ma l’ennesima violazione dello Statuto che invece, a chiare lettere, attribuisce alla Regione “competenza esclusiva in materia di acque pubbliche”; competenza esclusiva che viene elusa dalla suprema corte italiana con i consueti giri di parole e arzigogoli giuridici per i quali il bianco diventa nero e il nero diventa bianco.

La vicenda dimostra ancora una volta come – per l’Italia, e a tutti i livelli, anche giudiziario – l’Autonomia della Sicilia è solo una burla e il suo Statuto carta straccia, e quindi dimostra l’impossibilità di tutelare qualsiasi interesse o diritto dei Siciliani dentro i confini dello Stato italiano.

Solidarietà di “Siciliani Liberi” al Cobas Codir sull’aggressione al Fondo Pensioni

Stiamo studiando in questi giorni l’ultima finanziaria di Crocetta (cioè di Baccei): una manovra finanziaria degli orrori, l’ennesima conseguenza del saccheggio coloniale della Sicilia.

Il prezzo da pagare è altissimo. Guai ai vinti. Molti i punti oscuri. Dal saccheggio dell’IRFIS, che sta rischiando di essere “sbaraccato” da Crocetta per far fronte all’emergenza disabili, senza che lo Stato venga richiamato alle proprie responsabilità, al taglio ulteriore agli enti locali, già in dissesto, alla copertura di spese correnti con entrate in conto capitale, incostituzionale, alla voluta ignoranza del fatto che la Sicilia sarà presto chiamata a donare allo Stato altri 700 milioni di euro (almeno) per il famigerato contributo al risanamento della finanza pubblica erariale, che manderà ancora una volta a gambe all’aria il bilancio della Regione, chiunque vincerà il 5 novembre prossimo.

Una finanziaria di occupazione straniera, come sempre e peggio di sempre.

Ma oggi vogliamo concentrarsi su un altro scandalo: il Fondo Pensioni dei Regionali.

Quello che gli altri candidati non dicono: riflessioni valide non solo per Palermo

Eravamo presenti al confronto tra i candidati sindaco di venerdì scorso. Eravamo presenti e non pensavamo solo a Palermo.

Pensavamo alle difficoltà drammatiche in cui si dibattono tutti i Comuni siciliani: servizi in malora, bomba-precari, bilanci in dissesto, da ultimo la farsa delle destituzioni dei sindaci che, anche se incolpevoli, dovrebbero decadere se non riescono a chiudere i bilanci.

Pensavamo a questi drammi e ascoltavamo le passerelle di 10 minuti l’uno davanti all’arcivescovo.

E abbiamo sentito, non solo dal palco, ma anche leggendo i commenti sulle dirette web, tanti luoghi comuni, tanta, tanta tifoseria partigiana, ma…

Ombre di brogli sulle Amministrative 2017: Appello di Siciliani Liberi

Le elezioni amministrative di Palermo del 2007 sono state invalidate in modo postumo perché piene di brogli.

Anche le elezioni comunali del 2012 di Palermo si sono portate dietro una scia di brogli, contestazioni, seppure solo su alcuni seggi, che però possono essere stati determinanti per il risultato, per non parlare di primarie, firme false, ed altre irregolarità – diciamo – minori.

Ora giunge voce, sia pure non provata, che i “vecchi metodi” del voto di scambio non siano tramontati. Nei quartieri periferici e in alcune zone del centro storico pare che ci sia un’impennata di vendite di schede telefoniche.

A questo malcostume, potrebbe unirsi la vera e propria manipolazione nel seggio, che ormai a Palermo assume i contorni di una vera e propria piaga politica.

Non è una questione secondaria. Diceva Ciccio Tumeo nel Gattopardo, a proposito del famigerato plebiscito su cui si fonda l’appartenenza politica della Sicilia all’Italia: “Io ho detto nero e loro mi fanno dire bianco”.